Osteopatia? cos’è e a cosa serve?
Al giorno d’oggi, anche in Italia come in tanti paesi europei, l’osteopatia sta prendendo piede e sempre più spesso le persone vogliono e chiedono di essere curate dall’osteopata.
Si leggono articoli di giornale dove gli osteopati protestano perchè vogliono essere riconosciuti dalla legge italiana come figura sanitaria.
Ma chi è l’osteopata e cosa fà?
A dire il vero, neanche un osteopata sà esattamente che tipo di figura sia: non è un medico, non è un fisioterapista, ma deve essere o l’uno o l’altro per poter praticare in italia.
Questa grande confusione nasce dalla disinformazione che le scuole di osteopatia hanno portato avanti negli anni in italia (probabilmente a scopo di marketing), introducendo l’osteopatia come qualcosa di diverso dalla medicina o dalla fisioterapia.
L’osteopatia è (per autodefinizione) una terapia manuale, ovvero una branca della medicina in cui si curano le persone attraverso l’utilizzo delle mani, senza utilizzo nè di farmaci, nè di chirurgia nè di terapia psicologica.
In realtà la storia insegna che l’osteopatia non esiste, è una pura invenzione americana importata in europa come halloween o la coca cola.
Se si conosce la storia della medicina e della terapia manuale si capisce il perchè. Il primo a descrivere una tecnica di terapia manuale fu Hippocrate nel 400 a.c..
Nel suo libro “Peri Arthron” (sulle articolazioni) descriveva delle tecniche per migliorare la cifosi lombare trazionando il paziente con delle corde e camminandoci sopra.
Negli anni a seguire in tutto il mondo vennero descritte tecniche manuali, dagli arabi ai romani, dai turchi agli zingari del centro europa che praticavano manipolazioni (hexenchuss) per la lombalgia o dai manipolatori japponesi che curavano le lesioni dovute al judo.
Dopo il medioevo, con il termine “aggiusta-ossa” (bone-setters in inglese) si descriveva chi curava le persone utilizzando tecniche manuali in cui si credeva di risistemare ossa che fossero fuori posto. “The London Magazine” del 2 agosto 1736 descrive la famosa “aggiusta-ossa” Sarah Mapp in una delle sue pagine.
Nei tempi moderni, la prima scuola di fisioterapia e terapia manuale risale al 1813 in Svezia quando, dopo un periodo di depressione dovuto alle conquiste Napoleoniche, il governo incarica Pehr Henrik Ling di fondare la “Royal Central Institute of Gymnastic”, prima istituzione statale nel mondo incaricata di migliorare la condizione fisica delle persone. La funzione di questa istituzione era quella di formare educatori fisici per l’allenamento delle persone. Tra le materie studiate c’era la ginnastica medica in cui si insegnavano movimenti attivi e passivi nonchè manipolazioni.
Il concetto di osteopatia invece fu per la prima volta introdotto da Andrew T. Still nel 1874. Still si autoproclamò dottore dopo aver partecipato ad un corso breve presso la Kansas City School of Physicians and Surgeons. Nei suoi trattamenti spesso entrava in uno stato spirituale od allucinogeno in cui diceva di curare le persone, senza nemmeno un esame fisico antecedente.
Nel 1864 Still perse 3 figli per una meningite ed iniziò una campagna contro l’uso dei farmaci da parte dei dottori. Sviluppò così un metodo basato su 2 ipotesi:
1. Il corpo ha la capacità intrinseca di curarsi
2. La causa di tutte le malattie è la dislocazione delle ossa
Chiamò questa dislocazione “lesione osteopatica” e proclamò che tutte le malattie potessero essere curate attraverso le manipolazioni. E’ interessante scoprire come arrivò a questa conclusione. Secondo quanto da lui dichiarato questo gli fu rivelato da Dio nel 1874, quando gli chiese: “fling to the breeze the banner of osteopathy” (fai sventolare al vento la bandiera dell’osteopatia).
“E fu così che tutta la storia della medicina e della terapia manuale, che passa da Hippocrate, Claudius Galenus, i greci, gli egizi, i romani e tutti i grandi inventori europei di tutti i tempi venne cancellata dal patriarca dei Supereroi americani che scoprí di avere un superpotere, concessogli da Dio, di curare le persone con un sistema unico e mai utilizzato prima chiamato osteopatia”.
Un’altra idea più razionale prevede che il sopracitato supereroe prese spunto da degli “aggiusta-ossa” inglesi immigrati in Wisconsin che già da secoli applicavano questi concetti.
Nello stesso periodo in europa, intorno ai primi del 900, i direttori ginnastici e gli “aggiusta-ossa” erano sempre più riconosciuti e rispettati e la società chiedeva che entrassero a far parte della medicina. Fu così che i medici dell’epoca presero l’occasione al balzo per screditare dei diretti concorrenti che non usavano ne farmaci ne chirurgia, ed inclusero queste figure all’interno della medicina definendoli fisioterapisti. Per evitarne il potere ed il successo, ne limitarono le competenze e permisero solo alle donne di intraprendere questo percorso formativo. All’epoca escludere gli uomini voleva dire deprimere la professione.
Questi anni bui della fisioterapia europea, in aggiunta al debito che l’europa sviluppò nei confronti degli stati uniti dopo la seconda guerra mondiale, permisero agli osteopati americani, che ormai si erano autoproclamati e sviluppati in tutto il paese (fatto possibile solo in america dove non esiste un controllo statale) di diffondersi anche in europa e professarsi gli unici custodi della terapia manuale.
Oggigiorno l’osteopata è la brutta copia del fisioterapista.
Ne condivide gli obbiettivi, ovvero curare le persone attraverso tecniche manuali ed esercizi, ma si crede differente e più competente. In realtà tutto ciò che è osteopatia è prima di tutto fisioterapia (per i motivi storici citati) ma, se uno volesse veramente essere osteopata e seguire gli insegnamenti di Still, non si può dire il contrario.
Gli osteopati credono che il fisioterapista curi solo il sintomo e non il problema… e cosa evita al fisioterapista di curare anche il problema?
gli osteopati credono di essere gli unici ad effettuare un trattamento viscerale… e cosa evita al fisioterapista di mettere le mani sulla pancia e migliorare la mobilità di un organo?
gli osteopati credono di essere gli unici ad effettuare tecniche cranio sacrali… perchè il fisioterapista le ossa del cranio non le tocca?
Certo c’è una cosa che i fisioterapisti non fanno e gli osteopati si, è di applicare delle tecniche senza che ci sia una evidenza scientifica. Senza l’evidenza scientifica non c’è trattamento che si possa definire tale, chiunque lo abbia proposto, che sia Still, che sia reiki che sia riflessologia plantare o che sia agopuntura. Prima deve superare gli studi scientifici poi può entrare a far parte del bagaglio di un fisioterapista.
E’ vero, tanti osteopati sono certamente competenti e capaci come lo sono tanti fisioterapisti o tanti medici, di certo non sono ne diversi ne tantomeno migliori. Dobbiamo comunque ringraziarli perchè hanno aiutato i fisioterapisti ad emanciparsi e ad uscire dal giogo dei medici che li voleva sottoposti e senza autonomia.
Voglio finire con un pò di orgoglio italiano.
Siamo il paese dove è nata la civiltà, il paese degli acquedotti romani, il paese del rinascimento, il paese dove Leonardo Da Vinci ha disegnato le famose tavole anatomiche. Abbiamo più di 2000 anni di conoscenze e di competenze in ambito medico e non posso accettare che arrivi l’americano di turno a pavoneggiarsi che lui è osteopata o chiropratico e le sue tecniche o il suo sistema di cura è più efficace o diverso dal mio solo per il titolo che ha.
Benvenuti siano tutti i professionisti americani o esteri seri che lavorano con l’obbiettivo di migliorare la salute delle persone, ma rispettiamo le regole, la storia e le leggi italiane: solo il fisioterapista ed il medico in italia sono professionisti sanitari con il titolo per curare le persone.
Grazie
Gianluca Italiano
REFERENZE
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Department of Public Instruction – State Board of Medical Educational Licensure, Harrisburg, PA, Rules and Information. Physical Therapy. Bulletin No. 19 M.,
January, 1926, p. 11. In: The Beginnings:
http://faculty.une.edu/com/jnorton/LinksCranial.html
“articolo” pieno di falsità, imbarazzante.
Buongiorno,
leggo con stupore l’articolo sull’osteopatia.
Mi colpiscono fondamentalmente due cose:
1) la bibliografia risulta decisamente datata l’articolo più recente è del 1994, mi chiedo come si possa portare avanti una teoria così decisa se ci si rifà a fonti del secolo scorso evitando di menzionare gli articoli sempre più numerosi che dimostrano l’efficacia dell’Osteopatia
2) Nel suo sito il termine Osteopatia viene ripresentato numerose volte come proposta terapeutica o come titolo di presentazione. Se realmente è una grossa balla perché lo usa? sembra che lei stia sputando nel piatto in cui mangia.
Grazie e buona giornata.
Giorgio Valente D.O.
Non posso credere che tu abbia scritto davvero sta roba, da professionista quale apparentemente sei.
Comunque, fra le tante, la perla è “gli osteopati credono di essere gli unici ad effettuare tecniche cranio sacrali… perchè il fisioterapista le ossa del cranio non le tocca?”
che è un po’ come dire “i pasticceri credono di essere gli unici a fare le torte… perché io le uova e la farina non le tocco?”.
Prima di scrivere certe cose sarebbe buona cosa informarsi, per non perdere credibilità.
A ciascuno il suo. Take it easy!
Cordialmente
Davide,
grazie per il commento e per il paragone. Mi viene in mente Buddy Valastro (il Boss delle Torte)… tu probabilmente (per il paragone che usi) credi che l’osteopata sia il “Buddy Valastro” della terapia manuale. Ti rispondo (nel tentativi di dimostrarti che cerco di informarmi) citando un GRANDE osteopata, Leon Chaitow che dichiara nel suo libro “clinical application of neuromuscular techniques volume 1” a pagina 253/4:
“Comprensibilmente, essendo il placebo la componente principare (ed è sempre una caratteristica di ogni trattamento) l’appropriatezza terapeutica diventa meno importante, fin quando non diventi dannosa!”
In altre parole dichiara che l’effetto di ogni terapia non è tanto dovuto alla specificità della tecnica ma all’effetto placebo che ha. Potremmo tradurlo dicendo che basta mettere le mani sul cranio ad una persona per fargli credere che la stiamo curando, e questo la farà stare meglio.
Ovviamente se l’operatore che la effettua crede di essere un grande osteopata e (magari) si fa pagare molto caro (non dico che questo sia il tuo caso) l’effetto placebo è anche più forte, come testimoniano diversi studi in cui si evidenzia che le persone credono che la terapia più costosa sia anche la più efficace.
Grazie.
Ho letto l’articolo e l’ho trovato interessante, e un po’ mi sento orgoglioso di essere Fisioterapista, anche se dobbiamo lottare ogni giorno contro venditori di fumo e abusivi. Però avrei da fare un appunto. La terapia manuale (osteopatia, terapie manuali, massaggio, etc…) non la “condannerei” così tanto. Il terapista manuale ha un vantaggio: entra in contatto diretto con le persone tramite il tatto (con l’allenamento tattile che ne deriva con la conseguente implementazione delle abilità manuali) e gli permette di sviluppare una maggiore abilità nel distinguere le tensioni di un tendine (muscolo, articolazione, etc….) rispetto magari al controlaterale e può capire se c’è o meno usando questo strumento una noxa patogena. Capisco che le manovre debbano superare test di evidenza scientifica e sono d’accordo, però questo percorso ti fa sviluppare una alta abilità manuale. Poi sta a noi, con studi alla mano, scegliere magari quali tecniche usare e quali no. Alcuni nostri colleghi a volte considerano meno la terapia manuale e il contatto con il paziente e si affidano solo ai macchinari o altre forme di trattamento che non considerano il fatto di toccare il paziente. Secondo me, per essere un fisioterapista completo, le due cose (macchinari, tecniche di ginnastica posturale etc vs osteopatia massaggi etc) devono coesistere ed essere complementari al fine di poter avere una conoscenza maggiore nel nostro lavoro e per raggiungere anche una cosa che deve accomunare tutti gli operanti in questo settore, cioè il benessere del paziente e la sua salute.
Grazie Stefano per l’apprezzamento,
sono d’accordo con te, la terapia Manuale è una delle forme più efficaci e utili di entrare in contatto con un altra persona e farla sentire meglio. Inizia con la carezza di una madre al proprio figlio, passa per l’abbraccio di una moglie al marito, per finire con il massaggio di un fisioterapista al proprio assistito. Il contatto trasmette benessere ed energia.
Aggiungi anche un bel sorriso e sarai sempre apprezzato per quello che fai.
Grazie
È l’arroganza e l’ignoranza di certa gente (per non dire la sua) ad impedire all’osteopatia di essere riconosciuta in Italia. Altro che civiltà, questa è arretratezza. Le ricordo che nei paesi anglosassoni e non solo, l’osteopatia è medicina primaria riconosciuta e studiata nelle università. Per fortuna tanti suoi colleghi non la pensano come lei e decidono di perfezionarsi proprio studiando osteopatia. La invito a toccare con mano, prima di sparare sentenze.
Gianluca italiano,
prima impara l’italiano.
Un abbraccio,
Patrizia De Angelis, fisioterapista e osteopata.
Artioclo veramente ridicolo
Tanto di cappello a te Gianluca che con solo due dei sei anni di corso fai trattamenti osteopatici e te li fai pagare come tali! Complimenti
Antonio,
grazie per la provocazione, mi dai la possibilità, mio malgrado, di parlare della mia formazione e confrontarla con quella “osteopatica italiana”.
Oltre ai 2 anni di osteopatia da te citati (circa 480 ore), ho effettuato altri corsi post graduate di terapia manuale che includono l’osteopatia:
-160 ore in australia presso la curtin university of technology,
-750 ore presso il GRUPPO DI STUDIO DELLA TERAPIA MANUALE a Milano (università bicocca),
-20 crediti CFU (500 ore) presso la Middlesex University in Inghilterra con la Society of Orthopaedic Medicine,
-3 seminari Mulligan (75 ore),
-2 seminari kinetik control (50 ore),
-3 seminari Movement impairment syndromes (75 ore),
-3 seminari Neuro Orthopaedic Institute (75 ore),
-4 seminari sul trattamento invasivo e non dei disturbi miofasciali (120 ore),
-1 seminario discover the pelvis (75ore),
-1 seminario Foot Mobilization tecniques (75 ore),
-circa 500 ore presso l’universidad de Zaragoza (master OMT),
-diversi webinar sopra l’osteopatia e la terapia manuale presso Medbridge Education in USA circa (60 ore),
in aggiunta sono diventato anche membro della Charthered Society of Phsysiotherapy inglese svolgendo un tirocinio ospedaliero di 160 ore e dell’associazione Española de fisioterapia.
Se non faccio male i calcoli sono 3080 ore di formazione pratica, senza contare quella a distanza.
Spiegami invece tu cosa intendi per 6 anni… perchè se per 6 anni intendi un fine settimana al mese di 24 ore svolto per 9-10 mesi all’anno sono circa 240 all’anno. 240×6= 1440 ore di formazione.
Se comparo i prezzi che applico (tra le 40 e le 50 euro per sedute da 45min/1h) a quelli che sento chiedono tanti altri “sedicenti” osteopati (50-60-70 euro) forse sono loro in difetto, no di certo io.
Da queste righe si capisce solo la paura di non essere un bravo terapista!
Chi sa di fare bene il suo lavoro e si preoccupa veramente del paziente non accusa altri terapisti/massaggiatori/etc…
sono curiosa di leggere il prossimo articolo sui “manipolatori japponesi?” 😀
Ciao Francesca,
mi dispiace che pensi che io abbia scritto per paura, tantomeno con l’intenzione di attaccare qualche collega. Io rispetto le persone, qualsiasi cosa facciano, basta che la facciano con serietà e passione. Il mio articolo attacca i titoli, gli autoproclami e tutte quelle situazioni, tipiche italiane, in cui ci si nasconde dietro una definizione invece di metterci la propria faccia. Un professionista sanitario serio, che ha studiato e ha superato l’esame di stato, non dovrebbe aver nessun interesse a definirsi “osteopata”, perchè “osteopata” è un termine che la gente non conosce, che non ti ha dato lo stato italiano e che non è pertanto riconosciuto. L’interesse di autodefinirsi “osteopata” è esclusivamente per marketing, per aumentare la tariffa dando a credere di essere diversi o migliori, per lavorare su pazienti anche senza il diritto di farlo (come i tanti abusivi) e per riempire il mercato di scuole di “osteopatia” aperte a tutti e utili solo a chi le dirige.
Il mio è un articolo informativo per tutti quei pazienti e medici che, erroneamente, credono che andare dall’osteopata sia la scelta giusta per risolvere i loro problemi… Grave errore! Non sarà l’osteopata a risolverti i problemi, ma i vari Marco, Michele, Simone, Gianluca etc etc, che hanno seriamente superato l’esame di stato come professione sanitaria (fisioterapia o medicina che sia) e non hanno bisogno di nomi strani e americani per farsi rispettare o per essere apprezzati. Ovviamente, anche tanti colleghi che hanno studiato osteopatia sono seri, onesti, professionali e di certo non si sono offesi per il mio articolo che non critica loro ma i titoli.
Accolgo molto positivamente questo articolo (ne ero venuto a conoscienza tempo fa ma era sparito e sono riuscito a leggerlo solo adesso) in quanto rispecchia abbastanza fedelmente l’opinione che mi sono fatto dell’Osteopatia in questi anni, essendo stato iscritto in un paio di scuole e avendo frequentato fino al terzo anno. Complimenti sinceri all’autore che affronta un tema spinoso e impopolare. A prescindere dal “conflitto di competenze” tra fisioterapisti e osteopati a me sembra che l’osteopatia vada ridimensionata, altro che riconosciuta.
Grazie Paolo
Con questo commento vorrei mettermi un po’ nei panni di “mediatrice” e affrontare alcuni punti riguardo l’Osteopatia.
1. Fino a pochi mesi fa, anche chi non era in possesso di una Laurea Sanitaria (es. massaggiatori con diploma di 1/2 anni), poteva iscriversi ad una scuola di Osteopatia e portare avanti il proprio percorso formativo fino alla fine degli studi e proclamarsi Osteopata. Così come tanti colleghi ‘fisioterapisti’ che, terminati gli studi universitari in Fisioterapia, sceglievano di intraprendere un successivo corso di studi di Osteopatia. Questo lo affermo con certezza perchè ho avuto modo di lavorare con massoterapisti che, nel frattempo, frequentavano la scuola di Osteopatia.
Chiunque, poteva iscriversi e frequentare, uscendone con un Diploma. Questo diploma gli conferiva il ‘titolo’ di Osteopata e la possibilità di occuparsi della salute delle persone. A mio avviso non so quanto tutto ciò possa essere ‘legale’ e rispettuoso nei confronti di colleghi Fisioterapisti-Osteopati o Medici-Osteopati che hanno conoscenze e percorsi formativi alquanto diversi. E questo, per fortuna, è già stato regolamentato: ossia, solo coloro che sono in possesso di una laurea sanitaria possono continuare i loro studi in osteopatia.
2. Vorrei suggerire la possibilità di inserire, nel sistema educativo e formativo italiano, una sorta di percorso magistrale o Master o laurea di secondo livello, dopo la triennale di Fisioterapia in Terapie Manuali Osteopatiche o Osteopatia, se più vi piace (è solo questione sostantivi, ma il concetto ormai è chiaro a tutti). In questo modo si assicurerebbero alla popolazione sanitari legalmente riconosciuti e formati, si darebbe spazio all’Osteopatia ed ai suoi fedeli senza creare scontri ed astii tra Fisioterapisti (normali, specializzati in patologie neurologiche, piuttosto che ortopediche e traumatiche, pediatriche, geriatriche, respiratorie, cardiovascolari, ecc…) e Fisioterapisti Osteopati.
Io credo che l’Osteopatia potrebbe divenire una branca della Fisioterapia e apportare veramente benessere alla società.
Sono sicura che Gianluca non intendesse offendere nessuno, solo criticare un po’ gli Statunitensi, cittadini degli Stati Uniti d’America xD
Buon lavoro a tutti
Stefania – Fisioterapista
purtroppo non hai capito probabilmente nulla di cosa sia l’osteopatia, ed è un vero peccato credimi. Una persona che studia per 5 anni o 6 tutti i giorni con impegno l’anatomia, fisiologia, neurologia, biomeccanica, non può essere considerata un “nessuno” solo perchè non “sanitario” che è poi un termine esclusivamente legato a un concetto di LEGGE.
Queste persone hanno un percorso di studi che non ha bisogno di far parte di altre brache, in quanto già di per se questo percorso è più impegnativo e approfondito di una triennale in fisioterapia (dove la maggioranza dei riconosciuti si ferma).
Per piacere, si informi e studi osteopatia, così fra 5 o 6 anni mi risponderà (ne sono certo, sempre che abbia l’umiltà di mettersi in gioco) che avevo ragione.
cordialmente
Franco, dalle sue parole ne deduco che quello che non ha capito cosa sia la fisioterapia e la terapia manuale (specializzazione della fisioterapia) ê lei. Io ho studiato osteopatia e só di cosa parlo… ma qui non si parla del fatto che l’osteopatia sia più o meno valida o più o meno difficile… qui si afferma che l’osteopatia non é altro che una brutta copia della fisioterapia alla quale un americano ha messo un altra etichetta. Se legge l’articolo, non sono io a dirlo, ma 3000 anni di storia. A proposito di umiltà e voglia di studiare: come mai tutti i sedicenti osteopati prima di mettere le mani addosso ad una persona (cosa che solo un professionista sanitario può fare se il fine é la cura della salute) non hanno fatto la triennale in fisioterapia? Che a suo parere, tra l’altro, é molto più semplice? Sarà forse perché non hanno passato il test d’ingresso?
Scusi, ma davvero sta paragonando l’osteopatia alla fisioterapia? O meglio le competenze di una e dell’altra figura?
Non ho capito se lei é anche fisioterapista laureato.. Ma io essendo essendo entrambe le figure posso dire senza ombra di dubbio che dopo i 3 anni di fisioterapia la preparazione di un ragazzo é veramente scarsa.. Di certo molto inferiore a quella dello stesso ragazzo che terminasse una scuola di Osteopatia (ovviamente quelle della durata di almeno 5 anni). E questo utilizzando come scala la conoscenza delle materie di base (anatomia, fisiologia..), della terapia manuale e della capacità di analisi di un caso clinico e di formulazione di un piano terapeutico.
Dopo i 3 anni di fisioterapia (almeno in Italia) ci si laurea con una insicurezza e incompletezza enorme su qualsiasi materia (e sono laureato con lode..).
Se poi lei mi vuole dire che con una serie più o meno lunga di corsi e post graduate le due figure possano essere sovrapponibili, su questo si può anche discutere, ma considerando solo il percorso di studi base non c’è proprio paragone.. A favore degli Osteopati, naturalmente
Ciao Andrea,
apprezzo la tua volontà di confronto, che non hanno avuto tanti tuoi colleghi (se li vuoi chiamare cosi).
Il tema dell’articolo è più che altro centrato su altri aspetti ma non mi dispiace poter parlare con te anche di formazione.
Capirai che il tuo paragone, basato su un’esperienza personale, non ha fondamenta. Tra un’università pubblica (italiana perdipiù) con un percorso di 3 anni, con un’associazione privata (che normalmente fa pagare 6/10 mila euro l’anno) con un percorso di 5 anni ha talmente tante variabili diverse che le 2 cose sono imparagonabili. Ti garantisco che se vai alla CUrtin University di perth (australia) alla Washington University o all’Universidad de Zaragoza dopo 5 anni sei molto più competente di qualsiasi percorso di osteopatia italiano.
Quello che le tue affermazioni portano a galla è che in italia il sistema universitario è pessimo, e questo ha fatto si che tante piccole realtà approfittassero di questa debolezza per radicarsi nel territorio, non parlo solo di osteopatia ma di tutte queste medicine alternative che vanno di moda oggi.
Come abbiamo potuto dimostrare (noi che facciamo parte della medicina classica, fondata sulle evidenze) tante medicine alternative sono delle autentiche bufale (mi sembra che anche l’omeopatia sia stato dimostrato che lo sia) e cosi anche tante tecniche osteopatiche. Tutto quello che invece viene dimostrato essere efficace, entra di diritto a far parte della medicina riconosciuta e della fisioterapia.
Tu come la prenderesti se ti dicessi che hai pagato per farti insegnare delle cose inutili? si perchè credere che con la cranio sacrale passano le coliche è una bufala!o credere che manipolando T2-5 puoi far abbassare la pressione arteriosa è un’altra bufala.
Mi sembra di capire che sei un ragazzo volenteroso e intelligente, perchè non cerchi di approfondire e scoprire se quello che ti hanno insegnato è veramente efficace? questo è quello che noi fisioterapisti facciamo tutti i giorni, perchè altrimenti non ci lascerebbero lavorare. Abbiamo degli obblighi di legge e dobbiamo garantire sempre di lavorare in scienza e coscienza… obblighi che un “osteopata” non ha.
È evidente che lei non ha seguito un percorso formativo in osteopatia serio, altrimenti non scriverebbe tante corbellerie. Questo è il frutto proprio di un mancato riconoscimento dell’osteopatia in Italia che di conseguenza permette a scuolette di vario genere di fare formazione osteopatica o presunta tale. L’approccio osteopatico non sostituisce la fisioterapia manuale o strumentale, ma è un piano valutativo diverso. Da osteopata collaboro giornalmente con fisioterapisti, e con vari medici specialisti in grande armonia e soddisfazione da parte di tutti per i risultati che riusciamo a raggiungere. Ognuno con le proprie competenze ma con lo stesso fine: il benessere del paziente. Credo che questo sia l’approccio corretto da parte di tutti gli operatori che hanno a che fare con il dolore.
Da anni mi occupo di ricerca in ambito ortopedico ed osteopatico e finalmente iniziano ad esserci studi molto validi. Purtroppo la ricerca in ambito osteopatico soffre maggiormente di quella in ambito fisioterapico visto la difficoltà ad oggettivare certi meccanismi, anche se in entrambi gli ambiti purtroppo raramente si hanno studi che oggettivano la pratica, ma si “limitano” a registrarne gli effetti.
Concludendo la invito ad essere un po’ più umile, ne avrà solo da guadagnarci. I più grandi uomini della storia guarda caso erano quelli più umili. Ci pensi su e si metta in discussione.
Caro Giulio, è ovvio che non ho seguito un piano formativo in osteopatia “serio”, non esiste un piano formativo in osteopatia “serio”. Il suo qual’è stato? quello americano, con tanto di titolo di Medical Doctor? perchè crede di aver avuto un piano di formazione migliore del mio? forse sbaglia a dire che sono poco umile se Lei stesso si vanta di aver fatto corsi di studio migliori dei miei, senza avere nessun criterio di paragone. Come fà a collaborare con Medici e fisioterapisti (che parlano la stessa “lingua” medica) se “ha un piano valutativo diverso”? e in cosa consiste questa diversità? la prego mi aiuti a capire meglio… Perchè non mi indica qualche studio “molto valido”, così magari la mia forte scetticità, che dovrebbe essere prerogativa di ogni professionista serio, sarebbe mitigata da dei risultati tangibili… Purtroppo, per il momento, da parte sua sento solo tante parole.
Egregio dottore
rimango sconcertato dal suo articolo in quanto da un lato demonizza l’ osteopatia e dall’ altro la utilizza come metodo di cura ( come leggo nella sua mission).
Poi, mi scusi non vorrei essere offensivo, ma quando parla di bufale mi fa capire che le sue conoscenze sul sistema corpo siano un pò approssimative. Scrivo testualmente: credere che con la cranio sacrale passano le coliche………. credo che lei quale professionista dovrebbe ben sapere che tra cranio e organi esistono relazioni fasciali, neurologiche, circolatorie e che tranquillamente una disfunzione a livello craniale potrebbe influenzare visceri a distanza grazie alle relazioni di cui sopra. Con questo non voglio asserire che lei non faccia il suo lavoro con coscienza, ma prima di sparare sentenze si informi bene su quello di cui parla e trovi realmente delle falle sul metodo osteopatico che sicuramente non è infallibile e poi può fare delle critiche. La saluto cordialmente Vincenzo
Grazie Vincenzo per il dibattito. Ho cercato, negli ultimi anni, di informarmi… Non solo io ma anche noti osteopati di tutto il mondo. Il risultato è che la cranio sacrale è “DA ESCLUDERE DAL CURRICULUM FORMATIVO DELL’OSTEOPATA AMERICANO”. A dirlo non siamo né io né Lei, a dirlo è James M. Norton, Ph.D., che addirittura ha fatto un dottorato di ricerca a riguardo.
Se volesse approfondire:
http://faculty.une.edu/com/jnorton/LinksCranial.html
http://skepdic.com/craniosacral.html
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10709302
Ho accettato le sue critiche, ma adesso vorrei farne io una a lei: Mi piacerebbe però capire come mai Lei, o altri suoi colleghi col suo stesso percorso formativo, non sappia che esistano questi studi e queste raccomandazioni. Per quanti anni ha praticato la cranio sacrale? non si è mai posto il dubbio che non serva? si è mai posto il proposito di dimostrarne l’efficacia? mi piacerebbe che dia delle risposte: a me, ai suoi pazienti e a se stesso soprattutto!
Quello che c’è scritto in questo articolo è di bassissimo livello culturale e pieno di “cazzate”… Prima di dare un giudizio sull’OSTEOPATIA segua un percorso formativo vero di 5 anni (nuovo ordinamento ROI).
Mi limito a fare un paio di considerazioni; non supportate da paroloni o pezze d’appogfio (dato che inquanto “appoggio” denotano presenza di instabilità)
1 dato di fatto è che sempre più persone si rivolgono agli osteopati, lo ribadisci al principio del tuo articolo. Perché rivolgersi alla brutta figura e non bypassarla per andare dai depositari di tanta tradizione?
2 nella mia pratica professionale non è raro che arrivino persone che mi vedano come l’ultima delle sette chiese che hanno girato in precedenza e, modestamente, qualche volta trovano le risposte che cercavano.
Allargando tale fenomeno ad altri colleghi osteopati vedo in questo il motivo a rivolgersi sempre di più all’osteopatia.
Ora prendendo per buona la potenza di cotanta storia portata a supporto della tua tesi, si aprono solamente tre scenari:
• siamo di fronte ad una colossale mistificazione fatta dalle brutte figure dei fisioterapisti che, persone non addette ai lavori, percepiscono come cosa diversa altrimenti non si rivolgerebbero loro; Continuerebbero a rivolgersi ai mostri sacri.
• le suddette brutte figure, in assoluta buona fede, sono talmente fortunate da ottenere risultati che altrimenti i pazienti non otterrebbero (motivo che li spinge a rivolgersi a questi inconsapevoli fortunelli)
• gli osteopati forse agiscono in maniera diversa dagli altri.
Onestamente mi piace, da brutta figura, pensare che sia la terza ipotesi.
Anche perché nei primi due casi dovremmo sottintendere che tutte quelle persone sono vittime di autovalutazioni superficiali o alquanto sciocche che le spinge immancabilmente a considerare il miglioramento delle proprie condizioni, nella migliore delle ipotesi frutto di fortuna, nella peggiore frutto di placebo dopato dall’essersi fatte spennare per moda.
In entrambi i casi lo troverei aberrante.
Quella che spontaneamente sarebbe la chiusura del mio ragionamento temo sarebbe offensiva (non per questo non veritiera) quindi in qualità di brutta figura (laureato anche in bella) mi limito a chiudere qui.
Buona serata.
Buongiorno Andrea, grazie per le tue considerazioni. Vedo che la tua forza si basa esclusivamente sul fatto che “i tuoi clienti stanno meglio”. Tu sostieni che con l’osteopatia ottieni risultati…A me non risulta, non ci sono infatti innumerevoli pubblicazioni di studi scientifici che ne dimostrino l’efficacia, ci sono solo le tue parole che, francamente, contano poco. Al contrario, studi scientifici dimostrano come la terapia cranio sacrale sia INUTILE, troverai il link nei commenti sottostanti.
Quello che tu definisci “placebo dopato” è un termine assolutamente azzeccato. TI faccio un esempio molto semplice e chiaro per farti capire certi meccanismi che influenzano la scelta delle persone: perchè tante persone oggi in italia e nel resto del mondo mangia nei fast food? il fast food non è solo cibo poco nutriente, ma anche nocivo. Il motivo è che i cibi del fast food sono inzuppati di grassi e zuccheri con lo scopo di stimolare la produzione di endorfine e generare una sensazione di benessere temporaneo. Tutti sappiamo che per aiutare una persona bisogna fargli cambiare le proprie cattive abitudini e istruirlo ad uno stile di vita, ed alimentare, migliore. Tanti però preferiscono continuare ad ingozzarsi di patatine piuttosto di frutta e verdura. I medici e i fisioterapisti insistono nel dire che per guarire bisogna cambiare le proprie cattive abitudini, ma non a tutti fa piacere sentirsi dire certe cose. Tanti preferiscono una seduta di osteopatia, stare belli rilassati sul lettino, ricevere qualche massaggio e qualche manipolazione che dà quella sensazione di temporaneo benessere, piuttosto che rimboccarsi le mani ed avere una vita più sana, proprio come per il fast food. Non mi stupisce che ci sia tanta gente che preferisca l’osteopata al medico o al fisioterapista, ma da qui a generalizzare che tutto quello che fate è utile, solo perchè i vostri clienti lo apprezzano, credo sia sbagliato.
A riguardo ti consiglio questa lettura:
Hush, Cameron Mackey. Patient satisfaction with musculoskeletal physical therapy
care: a systematic review Jan (2011) vol 91 #1 Physical Therapy 25:36
In questo studio approfondito gli autori scoprono come la soddisfazione del paziente NON è collegata al risultato della terapia. detto in altre parole, il paziente può essere soddisfatto del tuo lavoro anche se non hai risultati…è ovvio che, finchè paga il paziente, va bene cosi, ma se deve essere il sistema sanitario a pagare, è d’obbligo che i risultati ci siano… questo è la differenza tra un professionista sanitario e gli altri.
Gentilissimo e leggo sopra preparatissimo Gianluca, prima di tutto ne deduco FISIOTERAPISTA e poi con tante altre nobili specializzazioni..
Per prima cosa, senza voler entrare nel dettaglio mi spiace che lei abbia “buttato” i suoi soldi per approfondire l’osteopatia, perché se bufala come dice, e se ha fatto il mio stesso percorso, deve aver buttato via soldi ma più che altro tante ore di studio, tirocinio clinico ecc..
In secondo luogo concordo con chi le ha suggerito che teoricamente ad un professionista serio, dovrebbe bastare la sua umiltà e capacità a convincere i pazienti sulla forza e competenza della sua preparazione e di quella fisioterapica…
E in ultimo se l’osteopatia è cosi tanto fumo negli occhi mi spieghi perché c’è pieno di fisioterapisti che si approcciano a questa disciplina e ci sono corsi presso l’Università degli Studi di Milano che la propongono….
https://www.unimib.it/open/news/Master-Scienze-osteopatiche/7134323624369459833
Sperando di incontrarla ad un corso post graduate per dibatterne insieme
Dott Giulio Levi Chinesiologo D.O.B.Sc (Ost) ROI
Mi sorprendo dell’anacronismo delle tue considerazioni, mi spiego: negli ultimi tempi (se non erro magari mi citerai qualche immancabile studio in merito) ci si sta rendendo conto sempre di più che la riuscita di una terapia non può prescindere dalla collocazione al centro del trattamento della “persona” in quanto tale individuo, di conseguenza unico. Persona che non è solo chimica, fisica ma anche entità e spirito, anima, autodeterminazione (chiamala come vuoi).
Ora mi proponi uno studio che mi dimostra che il mio paziente che non riusciva più ad andare a funghi perché non riusciva a camminare ed ora ci è tornato, oppure la mia paziente che dopo essersi beccata due protesi di ginocchio ed una di anca (sicuramente suggerite dai tuoi infallibili studi) e nonostante ciò continuava ad avere problemi a camminare ed ora si fa le sue belle passeggiate, sono dei poverelli che di fatto non capiscono che in realtà stanno male, lo dimostrano i tuoi studi……..
Spero sinceramente che tu non stia affermando questo altrimenti, per quanto non sia provato da uno studio, ma dal profondo del mio cuore pragmatico e miseramente suggestionabile ti consiglierei di studiare un po di meno e cominciare a vivere che magari potresti far del bene a qualcuno……..
Per concludere, le persone che passano da queste parti, dopo un trattamento di manipolazione mentale, subdolamente smettono di prendere medicine a profusione e ricominciano a lavorare meglio di prima………forse dovrebbe bastare al sistema sanitario ma forse poi non si farebbero tutti questi studi per determinare che una cefalea necessiti di cure con psicofarmaci per mesi e mesi……….
Lascia stare………..
Vorrei ringraziare quegli osteopati che mi hanno aiutato a guarire da qualcosa…che l’effetto placebo non avrebbe MAI potuto guarire. Grazie di cuore
Sono molto contento che tu sia guarita.
Invito tutti a rileggere bene l’articolo. Non si scrive che gli osteopati lavorino solo con l’effetto placebo, si scrive, e lo ribadisco, che gli osteopati tutto quello che fanno e funziona si chiama FISIOTERAPIA o medicina e sono cose che si fanno da circa 3000 anni, non c’era bisogno di chiamarla osteopatia. In effetti quasi tutti i sedicenti osteopati italiani hanno una formazione fisioterapica, gli stessi insegnanti delle scuole di osteopatia in italia sono tutti prima di tutto fisioterapisti, quindi dire che è l’osteopatia ad averti curato è un’asserzione del tutto ipotetica. Ti ha curato un fisioterapista che dice di essere osteopata, oppure ti ha curato un osteopata che ha studiato in una scuola fatta da fisioterapisti che gli hanno insegnato della fisioterapia (che in effetti funziona, come nel tuo caso). Questa confusione è stata creata ad hoc proprio per interessi economici da chi organizza scuole di osteopatia in italia dedicate a rastrellare tutti gli insoddisfatti che non sono stati in grado di superare il test di ingresso in fisioterapia o medicina. Chiedono un sacco di soldi per insegnare tecniche di fisioterapia, ma la chiamano osteopatia. Le tecniche per cui si vantano di essere gli unici a farle, sono assoluto placebo.
Sono stata curata da un osteopata diplomato presso la CERDO, Centre Pour l’Etude, la Recherche et la Diffusion de l’Osteopathie, a Roma. Ho avuto a che fare con alcuni fisioterapisti nella mia vita e mi hanno aiutata tanto anche loro, e rispetto assolutamente il loro lavoro; ma sono fermamente convinta che quello degli osteopati sia un altro, altrettanto dignitoso. Ho letto libri sull’Osteopatia, su Andrew Taylor Still, Sutherland, Rollin Becker, Briand…ma è stato solo affrontando un trattamento osteopatico in qualità di paziente che ho capito il valore di questa branca della medicina americana (e svizzera, e britannica, e australiana…). Credo che sia possibile una coesistenza tra ortopedia, fisioterapia e osteopatia, se c’è rispetto reciproco tra le tre discipline. Senza questa fortunata cooperazione, io oggi non sarei tornata a camminare. Se è stato possibile altrove, potrebbe esserlo anche in Italia.
Buonasera dottor Gianluca.
Le parlo da comune paziente. Per 18 anni ho sofferto di cefalee così debilitanti che ho passato penso più della metà dei miei giovani anni a letto, con grandissime difficoltà sia nello studio che nella vita sociale. Ho fatto tac risonanze e varie ricerche strumentali a riguardo, e visto così tanti specialisti che non saprei dirti il numero preciso. Dal semplice ottico, dentista, otorino all’ortopedico, fisioterapista e kiropratico. Per disperazione la mia famiglia si è persino rivolta a frati e vecchi di paese per riuscire a trovare una soluzione per il mio disagio quotidiano.
Adesso magari criticherai abbondantemente l’idea che personalmente ho dell’osteopata, ma per sentito dire mi portarono da questa “scrocchia-ossa”.
Ora ho 25 anni,ho una leggera cefalea piu o meno 2 volte l’anno, ho un’intensa vita sociale e un partner. Sono diplomata da qualche mese al CERDO di Roma (già mensionato), con anche il diploma di osteopatia ATMAN.
Da qui nasce spontanea la mia domanda… chi ha sbagliato e che cosa? Possibile che due trattamenti dall’osteopata mi hanno cambiato così la vita? Possibile che per ogni specialista (e sono tanti) il mio disagio era solo di sua competenza? “Servono gli occhiali”, “c’è la deformazione della cornea”, “bruxa la notte”, “colpa delle otiti”, “deficit di attenzione”, “ha una leggera scoliosi con i piedi piatti”, ……..fino anche “ha il malocchio” o “una presenza”…………
Oppure si tratta di aver trovato una soluzione adatta al mio caso, differente dagli altri. Magari gli altri erano troppo specializzati o interessati ad un unico segmento, magari una deformazione della cornea era solo una conseguenza dello stato del mio cranio…o magari questo era sempre una conseguenza della mia colonna vertebrale non perfettamente dritta, o ancora dipendesse dal mio pessimo appoggio al suolo. Magari anche il malocchio!
Comunque sia una sola figura ha trovato il problema e mi ha concesso la possibilità di vivere come una persona normale. Ancora adesso mi chiedo cosa e come ha trovato la soluzione del mio problema, e cerco di capire la logica che aveva usato, dai test e le tecniche che ha trovato più congeniali per me.
Per questa ragione poi mi sono iscritta alla scuola di Osteopatia CERDO.
Ora parlo da studentessa. Ho frequentato il CERDO di Roma per 6 anni, tempo pieno. Attualmente sono scesi a 5 anni di formazione con un totale di 4380 ore ( da aggiungere perciò le ore del 6 anno) con all’incirca un totale di 70 esami teorici e pratici nel corso dei 6 anni, nella formazione sono incluse ovviamente anche le ore di tirocinio all’interno della struttura stessa, il tirocinio presso l’ospedale Fatebenefratelli, presso la Fondazione Santa Lucia e presso il Woyta.
Da qui ti dico dottor Gianluca, ho conosciuto fisioterapisti studenti e professionisti, ho avuto modo di parlare sia della gestione da ente pubblico e sia da privato, della formazione e competenze. Tralasciando alcuni esemplari per cosi dire “discreti”, la differenza tra osteopata e fisioterapista non sta tanto nelle tecniche che vengono usate, in effetti ciò che sapete fare voi lo sappiamo fare anche noi e viceversa. La differenza sta nel concetto, e non intendo “quanto” ci credi o no in quello che fai. L’osteopata si basa sulle relazioni tra i vari sistemi e il loro equilibrio, sui Micro movimenti di ogni struttura (con un buon training effettuato per qualche anno la sensibilità palpatoria non potrà far altro che aumentare, aiutandoti a percepire sempre meglio), un occhio in particolare sui sistemi vascolari e neurologici che permettono l’omeostasi e la corretta funzione di ogni struttura, viscere oppure osso che sia. L’osteopatia non è una medicina, non cura una patologia, la previene ponendo il sistema nella condizione di poter permettere l’autoregolazione, per un equilibrio duraturo.
Poi lascia stare del come è perché è arrivata…. le scoperte migliori sono nate da errori involontari che poi ,studiati, si sono sviluppate e sono quello che sono.. dall’elettricità in una rana morta alla formazione di muffa su un formaggio lasciato al sole.
Le cose nuove spesso non sono state viste di buon occhio, eppure è anche grazie a quelle che siamo qui, che diventiamo sempre più longevi e più tecnologici. Non per questo non possono essere utili o devono essere denigrati a colpi di retorica.
Consiglio di prenderla più serenamente, e voglio ricordarti che anche la facoltà di Fisioterapia non è poi così tanto vecchia, in senso legale. Entrambi faremo strada, separatamente o insieme (il che sarebbe più produttivo ed educativo per entrambi), siamo solo due cose diverse e nessuno cerca di fare il pavone con l’altro.
Buona serata
E comunque, per quanto riguarda la mancanza di studi sull’efficacia o no dell’osteopatia, sia il Registro degli Osteopati (ROI) che le scuole da questi riconosciute, si stanno mobilitando da tempo per portare alla luce gli studi affrontati a riguardo. Ma non è così semplice, sia la mobilitazione, la ricerca e l’esposizione degli studi e sia per i parametri molto alti imposti per poter pubblicare uno studio. Forse queste difficoltà sono utili per rendere gli studi inattaccabile o poco criticabile dagli scettici come te, dottor Gianluca.
Spero che un giorno leggerà il mio! 🙂
Buonasera Lola, la tua storia ha del drammatico ma per fortuna ha un lieto fine, in un modo o nell’altro sei stata meglio e adesso fai una vita normale. Sono passati più di 150 anni da quando l’osteopatia è stata fondata e questo “genio” che ti ha curato non ha avuto ancora voglia o coraggio di condividere con tutti il suo sapere! Non sarebbe più semplice se ci spiegasse come si fà a far passare il mal di testa (cosa che tra l’altro i fisioterapisti hanno già fatto) invece di lasciare tutto sotto l’ombra del mistero?
Parli di “capacità di sentire i micromovimenti” ma molti studi hanno dimostrato che non c’è nessuna affidabilità nè intra nè inter esaminatore. Dici che l’osteopatia non cura, ma previene, allora tutti dovremmo fare osteopatia? direi che è un’ideologia che farebbe bene solo al vostro portafoglio. Il ROI si stà mobilitando per fare degli studi di efficacia? Ripeto, sono passati più di 150 anni e ancora siamo ai livelli della stregoneria… si “cura” ma non si dimostra ne come ne perchè, solo supposizioni. Mi rammarico per te, hai speso 6 anni della tua vita credendo di imparare qualcosa che ad oggi non ha ancora nessun fondamento scientifico. In pratica ti hanno convinto che curi le persone e tu gli hai creduto sulla parola.
Non credo sulla parola, ma nei cambiamenti concreti che trovo nei miei pazienti… che peraltro non pagano ancora per mia scelta. I test di entrata che applico sui miei pazienti sono anche i miei test d’uscita, e valuto l’efficacia del mio trattamento solo se la differenza è sostanziale e non scenica o psicologica. Tornando alla mia storia, caro Dottor Gianluca, non credo che il cambiamento da una vita a letto ad una vita normale, dipenda da uno “sciamano” caduto dal cielo ma è dipeso da una persona, professionista e competente, che ha preso seriamente il mio disturbo e non ha “snobbato” la situazione come Tuoi simili sono abituati a fare! Nei tuoi discorsi non c’è né fondamento (dato che ti infogni SOLO sulle cose non evidenziate ancora..per adesso.. da studi più accurati) e si evidenzia solo il terrore.. o invidia..fai te!… per qualcosa di cui proprio non puoi far parte e né, credo, tu ti ci sia minimamente impegnato. “L’osteopatia non è per tutti” per te no di certo!..se dopo tutti i tuoi “corsi” non hai ancora capito di che si tratta…beh soldi tempo e fatiche sprecati!
Informati cambiando i tuoi orizzonti..non su cosa manca, ma su cosa c’è ora è cosa continua a venir fuori. Uno stupido esempio, solo per darti una spinta, leggiti gli articoli riguardanti l’osteopatia neonatale o in fase di sviluppo, o articoli riguardanti il dolore acuto e/o cronico, o i risultati di affidabilità inter esaminatore nei test meccanici del cranio……
Ti premetto che comunque in quasi tutti gli studi effettuati sul campo dell’osteopatia..beh il paragone è “farmaci- osteopata/farmaco”…che per quanto mi riguarda non è di grande aiuto per comprendere appieno quanto l’osteopatia funziona…ci minimizziamo già da soli e abbiamo risultati buoni anche così.
Ora, per evitare di far degenerare il discorso, la saluto e confido nel suo buonsenso di lasciar stare. Le sue argomentazioni sono limitate da una mente ottusa e senza speranza di confronto obiettivo…perciò. …tanti saluti… e spero a mai più
Ah…per il sapere del “genio”…. basta studiare fino alla fine dei corsi..di 6 anni o 2 fine settimana che sia…. e magari “tentare” di fare ricerche autonomi e proprie per trovare spiegazioni alle proprie mancanze o lacune….smetta per un secondo di fare il Fisioterapista borioso e troverà quello che cerca. Garantito…da tutti i fisioterapisti che hanno frequentato piccoli corsi di osteopatia e cHe poi sono diventati SOLO osteopati.
Questo però non esce fuori dalle sue belle e non interessanti chiacchiere.
Salve a tutti/e.
Quello sollevato in questo blog è un tema decisamente scottante ma anche necessario.
Purtroppo, o per fortuna, vi sono delle verità da entrambi i rovesci della medaglia.
Le origini americane della osteopatia sono effettivamente un pò bizzarri e poco chiari.
Di sicuro possiamo affermare che l’aura di misticismo creata da Still e su Still ben si amalgamava con l’epoca, in cui pletore di presunti “dottori”, “conciaossa”, “mistici”
e “terapeuti” itineranti giravano il Paese in cerca di proseliti. Anche il fervido impulso religioso che ha intriso gli Stati Uniti almeno fino agli anni ’60 come anche la distribuzione geografica dell’America stessa hanno contribuito a creare personaggi avvolti da un’aura misteriosa e dotati di poteri.
Ciò si può leggere nei 4 testi fondamentali del Dr.Still che voi ovviamente conoscerete, decisamente affascinanti, intrisi di profonde credenze religiose ed anche con solide basi scientifiche.
Più o meno lo stesso successe al buon Sutherland ed alla genesi del suo “concetto craniale”, di sicuro persona forse ancora più religiosa e credente di Still.
L’osteopatia è a mio avviso una terapia non convenzionale complementare affascinante e complessa.
Uso volutamente il termine Terapia e non Medicina per una semplice motivazione: ad oggi l’efficacia clinica dell’osteopatia certificata da evidenze scientifiche ben definite è limitata al mal di schiena acuto/cronico (evidenze chiare), ad alcuni interventi su neonati o bambini piccoli (evidenze chiare alcune, altre da approfondire) e alla cervicalgìa (evidenze contrastanti).
Il che non è affatto poco in termini relativi, ma è praticamente nulla se paragonato alla medicina vera e propria.
Anche alcune tecniche utilizzate da decenni sono risultate completamente inefficaci (es. le MET per la lombalgìa) in revisioni sistematiche pubblicate su Cochrane ed accessibili a tutti.
Ciò non significa però che nel trattamento un buon operatore osteopata, che oltre ad avere delle buone competenze tecniche abbia anche una dose di empatìa non possa risolvere altre problematiche.
Però se è vero che “una rondine non fa primavera” così non possiamo affermare che i nostri risultati a studio con i nostri pazienti, seppur strabilianti, possano divenire una evidenza clinica accettata dalla comunità scientifica internazionale, se tali studi non siano condotti con una metodologia della ricerca ineccepibile, non siano stati condotti in studi osservazionali o sperimentali, e se il nostro studio non abbia infine ricevuto una adeguata e onesta (priva di interessi) revisione paritaria.
In pratica l’effetto placebo, l’eventuale empatia ed altre 1000 variabili che coinvolgono il nostro trattamento a studio possono e sicuramente inficiano la reale validità di un trattamento nei confronti di un dato disturbo: ecco perchè andrebbero sempre svolti degli RCTs almeno in triple blinded senza alcun bias di randomizzazione per valutare la reale efficacia di una terapia, soprattutto quando manuale che prevede un contatto manuale diretto tra operatore e paziente, che solo questo già induce da sè una attivazione reticolare e ormonale potentissima (il tocco è una magìa di per sè!).
Non entro nella diatriba tra fisioterapia e osteopatia perchè non ne vedo il senso, sono 2 forme terapeutiche perfettamente e necessariamente integrabili (la terapia manuale e la strumentale si “legano perfettamente”)
Io credo che sia la osteopatia come anche la craniosacrale, o anche lo shiatsu, il rolfing, lo yoga, la fitoterapia, la MTC etc possano essere considerate delle terapie “integrative”, assolutamente efficaci soprattutto se integrate alla medicina ufficiale.
Pensate che ad oggi (dati ufficiali febbraio 2016) sono attivi oltre 500 trials clinici in tutto il mondo relativi alla Meditazione Trascendentale! Con risultati sorprendenti!
Fantastico.
Quelli sulla osteopatia erano solo 106…..! Pochini ma speriamo che siano condotti con rigore metodologico.
Io credo che la nostra bussola dovrebbe sempre essere il buon senso unito ad un pizzico di umiltà, senza bisogno di demonizzare o osannare alcuna forma di terapia piuttosto che un’altra.
Vi ringrazio per l’attenzione e auguro a voi tutti buon lavoro.
Cordialmente,
Massimo Armeni, M.F.S., D.O., ACSM-EPC, R.C.S.T.
Responsabile Scientifico, Master in Posturologia Clinica IAF
Clinical Researcher and Research Consultant
Grazie Massimo per l’intervento. Mi fà piacere che un ricercatore abbia letto e commentato il mio articolo. Sono contento che anche tra le file degli osteopati ci sono dei ricercatori, magari sarebbe bello sapere in che università fai ricerca e di cosa ti occupi di preciso.
Saresti così gentile da indicarci quali siano gli studi che hai citato a sostegno dell’osteopatia? Ma soprattutto, immagino che da ricercatore sarai abituato a parlare su dati di fatto e non su “credenze personali”: cosa ti ha fatto convincere che il rolfing, la cranio sacrale, la fitoterapia siano “assolutamente efficaci”?
Quali sono i risultati sorprendenti della meditazione trascendentale?
Parlo con totale umiltà e mi confesso ignorante sul tema, d’altronde io non faccio ricerca per lavoro, cerco solo di essere il più onesto possibile con i miei pazienti.
Ciao Gianluca,
Io ho studiato metodologia della ricerca clinica conseguendo il Clinical Research Core Curriculum al GIMBE e collaboro con strutture private, ma questo mio percorso è una ulteriore specializzazione che non è inclusa in nessuna formazione osteopatica, cranio sacrale, terapie varie etc… Ad oggi ho all’attivo diversi studi pubblicati su riviste nazionali ed internazionali. L’efficacia delle terapie manuali complementari di cui scrivevo sopra è sempre relativa soprattutto alla gestione del dolore, mentre l’efficacia di tutta la MTC (parliamo di un corpus totale di 8 Terapie) va molto oltre il dolore, è semplicemente strabiliante. E il bello è che tutti questi studi sono accessibili a tutti su Pubmed, Cochrane ed altre banche dati biomediche, basta essere curiosi e conoscere la lingua inglese. Stessa cosa dicasi per le evidenze cliniche relative alla Meditazione Trascendentale: la gestione del dolore è solo il punto di partenza perché arriviamo alla efficacia su ipertensione, glicemia, patologie infiammatorie sistemiche, stress cronici, patologie cardiache e molto altro ancora. Idem quasi anche per lo Yoga. La osteopatia per esempio è eccezionale per le lombalgie, dolori vari e ci sono anche alcune reali evidenze sui neonati. Non male! Ecco perché scrivevo che TUTTO può essere efficace se applicato nel modo corretto al momento giusto. E poi non ci dimentichiamo del RE, che troneggia gongolando per i suoi successi: l’Esercizio Fisico, che agisce su tutto e ha una efficacia clinica praticamente su tutto. Non solo una efficacia globale ma anche un acuto effetto profilattico su tutta una vastissima gamma di gravi patologie e fattori di rischio. Grazie a te e a tutti gli altri colleghi per questo piacevole scambio di opinioni, che può diventare anche un momento di divulgazione reciproca. A presto
20:31
Ft.Daniele
Gentile collega,
voglio complimentarmi per l’articolo relativo all’ osteopatia in cui parla sostanzialmente di un’ “americanata”. Tale pensiero mi trova abbastanza d’accordo poichè offre uno spunto di riflessione su alcuni retroscena storici relativi alla nascita di questa suggestiva e “onnipotente” disciplina. Chi le scrive è un fisioterapista affascinato dalla terapia manuale e che, avendo studiato alcune tecniche osteopatiche, si mette sempre in discussione senza quella presunzione tipica di tali professionisti che ritengono di conoscere la verità assoluta sulla cura riabilitativa.
Aggiungo che fa bene a sottolineare con orgoglio il valore della fisioterapia, eseguita seriamente ,senza disprezzare i tanti operatori osteopati che umilmente riconoscono i limiti di una disciplina paramedica non sempre provata scientificamente. Cordialità- Ft. Daniele Caldarola
Salve come lei ha specificato l’ osteopatia non è riconosciuta solo x questioni burocratiche io da 1 anno e mezzo a questa parte sto’ facendo fisioterapia che a mio avviso non risulta sufficiente sicuramente anche io dovrò prendere in considerazione l’ osteopatia cordiali saluti
credo di aver specificato che l’osteopatia non è riconosciuta perchè non si basa su fondamenta scientifiche.
PAOLO FRANCESCO.-
Vero che non esista ancora un “titolo” di studio scolastico che sia in grado di soddisfare ciò che il Legislatore Nazionale sostiene ed esige ergere ma, sta di fatto che, chiunque professi con seria dedizione, passione e subordinato altruismo, nel dare conforto salutare, benefico e comprovato antalgico risultato, sarebbe da evidenziare ed innalzare con tutte le forze, se suffragate da comprovata ed annosa esperienza la risultanza delle soddisfazioni da parte dei propri “pazienti”, in quanto: solo ed esclusivamente dando sollevo e traendone benefico risultato, si affiancherebbe la teoria per mezzo della quale si diede l’avvio al pensiero che per far ciò che si pensa da anni che possa far bene, si debba sostanziare il tutto con l’ausilio di IPPOCRATE ( 400 A.C. ) a Voi, lor signori, il finale verdetto a mò di terapia antalgica e benefica, per la quale i pazienti si mettono nelle Nostre mani e, fidandosi ciecamente, ci donano i proventi del loro sudato lavoro!!! Pensiamoci bene a ciò che promettiamo e facciamo per mezzo delle Nostre terapie e trattamenti di ogni genere e dovizia! e……. Tanti Cari AUGURI a tutti NOI.!!! by: PAOLO FRANCESCO est. dipl. fed. in med. est. fisiot. e ricostr.
Ti auguro ogni bene Gianluca.
Questo articolo è imbarazzante. completamente bias
Ciao Emanuela, grazie per la critica. Sentiti libera di replicare con citazioni all’altezza! grazie
Ti commenti da solo….
Fisioterapista Osteopata
Cordialmente
Ciao Marco, prima di criticare cerco di sperimentare. Ho studiato osteopatia, non la critico solo per partito preso. L’ho studiata e la ritengo un’enorme bufala. Vedrai che gli anni mi daranno ragione!
Terribile,mi sembra di esser tornato ai tempi della inquisizione…si afferma che è peccato, oltre che pericoloso, tutto ciò che non è conforme all’ortodossa fisioterapia!!! Imbarazzante!!!
Caro Gianluca, se il tuo scopo è solo quello di fare in modo che si parli di te e del tuo sito, complimenti. Diversamente…
Ciao Luca, si afferma che è pericoloso credere ai ciarlatani. Si afferma che è pericoloso credere a chi è autoreferenziato. Si afferma che è pericoloso credere a ciò che non è conforme alla scienza. Si afferma che è pericoloso credere alle SUPERCAZZOLE.
Evitiamo!
grazie
Mi fermo a “cifosi lombare”…pessimo
Sono capitato qui per caso. Da medico…. Mi vergogno quasi per chi ha scritto l’articolo. Mi pare una sorta di autodifesa per la categoria dei fisioterapisti che, in teoria, non avrebbero bisogno di diffondere parallelismi con altre figure sanitarie. L’osteopatia e piu che riconosciuta in ambito medico e piu che risolutiva in molte patologie.
Gentile Dottore, non si vergogni di chi critica, si vergogni se non ha la capacità di mettersi in gioco. Dubitare e criticare è la base della scienza e dovrebbe essere incoraggiato invece che sminuito. Ho studiato osteopatia e ho tutto il diritto di criticarla (non sò se lei ha fatto altrettanto). Perchè ritiene l’osteopatia una figura sanitaria credendo che ci sia un parallelismo? Fino a prova contraria non è riconosciuta quindi chiunque la pratica con scopi sanitari stà effettuando un abuso. Il parallelo con la vicenda dell’omeopatia calza a pennello. Per anni fior fior di medici hanno millantato di curare con l’omeopatia dicendo che era “più che risolutiva in molte patologie”. Oggi sappiamo tutti che è una grande bufala. Evitiamo di fare lo stesso errore.
Ho una contrattura cronica da ormai 3 anni inizialnente curata da un osteopata con nessun risultato tangibile. Il problema l’ho riscontrato a causa di una sollecitazione del muscolo che è durata diversi giorni durante un addestramento formativo nell’ambito del soccorso alpinistico che mi ha provocato inizialmente una brutta infiammazione regredita con antinfiammatori ma il problema si è cronicizzato e adesso non potendone più per il dolore che si riacutizza per un nonnulla ho deciso di rivolgermi ad un fisiatra e ad un fisioterapista.
Al solo pensieto di tornare da un osteopata e sentirmi dire che il problema è correlato al mio colon facilmente irritabile rabbrividisco.
Grazie Francesco per la testimonianza. Di supercazzole come quella del colon ne ho sentite anch’io a bizzeffe. Gli osteopati sono esperti nel dire ovvietà (un pò come chi legge la mano) che sono molto diffuse al giorno d’oggi… problemi al colon irritabile, problemi alla prostasta per gli uomini, problemi di digestione per le donne, problemi di masticazione per tutti… La loro forza è trovare problemi. Spiegare perchè si hanno i problemi e come risolverli quello lo lasciano ai fisioterapisti
Mi sono imbattuto per caso in questo articolo, e con estrema amarezza devo constatare che i contenuti, oltre ad evidenziare una sterile conoscenza, superficiale, si basano su ragionamenti che denotano poca conoscenza delle materie (Osteopatia, Fisioterapia, Storia della Medicina e della Terapia Manuale), si basano anche, su una bibliografia datata: un consiglio è rivedere bene la storia, magari andando a studiare un pò meglio la MTC.
Se si vuole perseguire la sola strada dell’EBM, ed è una scelta personale, bisognerebbe aggiornarsi e mettere in evidenza articoli di ambo le parti: vi sono studi che riportano evidenze sull’Osteopatia ed altri no, una persona corretta, che vuole informare la gente, e non solo “farsi bello” criticando gli altri professionisti e le altre professioni, dovrebbe citare entrambe.
Dopodichè esistono Osteopati bravi e meno bravi, così come esistono Fisioterapisti bravi e menio bravi: il riflesso viscero somatico non lo ha inventato l’Osteopatia, è Neurofisiologia, che poi un Osteopata abbia errato nella sua valutazione, o che i consigli non siano stati dati e/o seguiti nel modo corretto, questo può accadere.
Inoltre scrivendo alcune cose si fa DISINFORMAZIONE: toccare le ossa del cranio è una tecnica? I fisioterapisti muovono le ossa del cranio? NO, così come nemmeno lo fanno gli Osteopati, perchè è IMPOSSIBILE! Se un professonista dovesse dire ciò sarebbe poco serio e poco preparato. Lavorare sulla mobilità di un organo dall esterno? Non penso proprio sia possibile!!! Semmai si può, per via riflessa, lavorare su strutture connettivali, che possono migliorare la possibilità di movimento (spazi), o utilizzare tecniche, che, sempre per vie riflesse, possono aiutare l’organo a migliorare la sua motilità (la famosa citazione: il corpo ha la capacità di autoguarigione).
Proseguendo, nessuno vieta al fisioterapista di lavorare sulla cause, anzi, TUTTI i fisioterapisti dovrebbero farlo, ma una parte della fisioterapia è orientata alla cura del sintomo, (es. terapia del dolore), ma non è sbagliata, è una parte!
Fisioterapia ed Osteopatia hanno due approcci diversi, nonostante possano avere delle cose in comune, così come la Chiropratica (o anche la Chiropratica non esiste?).
La Fisioterapia ad oggi è la professione sanitaria per la cura e la riabilitazione e ciò è fuori di dubbio! Ad oggi l’Osteopatia, in Italia, non è una professione Sanitaria, ma ciò non vuol dire che non sia utile e/o efficace.
Ad oggi l’Osteopatia fa parte delle medicine complementari, di cui fa parte ad esempio anche lo Shiatsu, che è in parte utlizzato anche in fisioterapia se non erro (o anche questo non esiste e/o non è efficace?).
Chi ì, da non fisioterapista, ma da Osteopata propina cura e riabilitazione, sbaglia, così chi, da Fisioterapista, si propone come Osteopata perchè attira o perchè in questo momento va di moda! L’Osteopatia, NON è un’insieme di tecniche mescolate insieme, non è la sola terapia manuale, ma ha un suo razionale, un ragionamento ed un’applicazione; serve a favorire la naturale autoguarigone che il corpo ha innata, ed ha una grandissima valenza sulla PREVENZIONE (favorire la salute). Come tutte le cose che sono nate nel passato si è evoluta, per cui fare esempi, attraverso citazioni antiche ha poco senso.
A volte può essere più utile la Fisioterapia, altre l’Osteopatia, altre ancora sarebbe più utile una collaborazione diretta. Se entrambe le parti, ed i loro professionisti, si concentrassero maggiormente sulla propria professione e sul comprendere quanto potrebbe essere più utile e produttiva una collaborazione anzichè fare battaglie contro i mulini a vento, a gioverne sarebbero le persone.
Mi piace pensare che possano esserci sempre più professionisti di ambo le parti che siano stimolati alla collaborazione, che si aiutino invece che combattersi, che abbiano come fine ultimo la salute delle persone, e non l’ego smodato di sentirsi migliori, per altro denigrando gli altri.
Cordialmente, RMC
gentile Riccardo, ha esordito criticando la mia poca conoscenza della materia (nonostante sia uno dei pochi che abbia studiato sia fisioterapia che osteopatia e che abbia fatto questa ricerca storica) e non ha accennato a rispondere nel dettaglio a nessuna delle affermazioni scritte nell’articolo. Come tutti i suoi colleghi, non avendo la possibilità di rispondere ai dettagli dell’articolo, Lei si è attivato a criticare l’autore dell’articolo. Io non critico le altre professioni perchè l’osteopatia NON è una professione.
Se il corpo ha la capacità di autoguarigione, cosa le fa credere di poter influenzare (con le mani poi) questo avvenimento naturale e dovuto alla biologia? Ha dei dati che dimostrino che l’osteopatia è efficace?
Mi sembra di capire che lei non ha studiato fisioterapia, altrimenti non si spiega come possa credere che lo shiatsu sia parte della fisioterapia o possa credere che noi fisioterapisti effettuiamo la “terapia del dolore” (terapia fatta normalmente da medici neurologi e a base di farmaci)
Io mi sono permesso di criticare l’osteopatia dopo averla studiata, la prego di studiare fisioterapia prima di fare paragoni.
Caro Gianluca in questo settore i titoli e gli attestati non contano un cazzo di niente. Sarebbe come dire che un bravo scrittore deve avere la laurea in lettere. Puoi fare tutti i corsi e le lauree riconosciuti dallo stato itaGliano che vuoi ma la verità è che tutto quello che conta è l’ intelligenza, l’ intuito , la conoscenza, la passione e l’ esperienza. Pensa a fare il tuo e non prendertela con chi non ha il pezzo di carta
Ciao Antonio, sono d’accordo con te. Puoi fare tutti i corsi che vuoi ma l’importante è ciò che sei. Poi ci sono quelli che sono disonesti, quelli che sanno vendere anche l’aria e quelli che prendono in giro le persone in difficoltà. Fin che si tratta di vendere il pane a 2 invece che a 1, è solo un gioco di compravendita. Ma quando si cerca di vendere il niente a chi invece cerca un aiuto, allora si stà giocando con la salute delle persone. In quel caso lo stato dovrebbe intervenire in difesa del cittadino, e non ci sono scuse. Chi conosce la verità la deve diffondere e mettersi dalla parte dei deboli.
Certo, hai ragione, per chi fa questo lavoro in malafede o con spirito truffaldino ci vuole la galera
quando la volpe non arriva all’uva dice che è acerba. Anzichè migliorarvi e andare avanti nel vostro lavoro infangate gli altri, intanto non si sa come ….uno di voi mi stava letteralmente rovinando e peggiorando, e ho migliorato la mia situazione di salute rivolgendomi ad un’osteopata. Oggi sono riconosciuti…Grazie a Dio
Grazie Rossana per la testimonianza. Non mi fraintendere, ma devi sapere che io l’osteopatia l’ho studiata per tutti i 6 anni, quindi l’uva l’ho seminata, innaffiata, raccolta e mangiata. Non sai che boccone amaro ho dovuto ingerire dopo aver capito che tutto quello sforzo è stato inutile. Capirai che la tua storia è solo un’aneddoto, non sappiamo chi sia stato il tuo fisioterapista, cosa abbia fatto, in che momento lo abbia fatto. Come non sappiamo chi sia il tuo osteopata e cosa abbia fatto lui… Ne tantomeno sappiamo che tipo di problema tu abbia. Sono contento che tu stia meglio, ma la tua esperienza ha veramente molto poco valore in termini scientifici… Ormai è da più di 3 anni che questo articolo è in rete e lo hanno letto diverse centinaia di persone ed “osteopati”. A parte qualche insulto, nessuno ha ancora postato delle evidenze scientifiche sull’utilità dell’osteopatia. Non ti sembra strano?? Siamo fatti per farci delle domande. Scienza significa farsi sempre delle domande. Perchè abbiamo paura di chi le domande se le fà? Perchè abbiamo paura di ammettere di aver sbagliato?
Ottimo articolo Gianluca,
porto la mia testimonianza: per curare un forte dolore alla cervicale (uno o due giorni a letto ogni settimana per dolore, nausea e giramenti di testa, questo per sei mesi) ho provato di tutto: dopo i primi massaggi e ultrasuoni che non hanno risolto il problema mi sono rivolto a omeopatia, agopuntura, riflessologia plantare, e 3 sedute di un osteopata che non hanno prodotto alcun risultato. A distanza di quasi 20 anni ricordo come fuffa i concetti di riequilibrare le energie, raddrizzare le ossa, ecc… che davano un’aura di magia a tutto ciò che veniva provato sul mio corpo, unita ad un ottimo modo di fare e bella presenza dell’osteopata, che rimase meravigliato come su di me non avesse portato alcun giovamento tutto il suo impegno. 3 sedute inutili, pagate profumatamente. Ho fatto più altre terapie di massaggio ed esercizi ma il tutto si è risolto solo dopo 3 mesi in cui non ho fatto nulla, solo riposo. Il mio collo voleva riposo e pian piano è guarito… Non conta nulla la mia esperienza a livello statistico esattamente come non contano i pareri positivi degli entusiasti, ma ho scritto perché rimanga evidenza che ci sono anche persone non soddisfatte delle alternative e che secondo me sono la maggioranza silente (per pudore e vergogna o per non volerlo ammettere a se stessi).